Santuario Maria
SS dell'Alto

Risultati attesi

Descrizione delle attività progettuali per il perseguimento degli obiettivi dichiarati 
Le attività progettuali sono volte a dare all’intero complesso architettonico un ruolo di centralità affinché faccia da cardine all’interno della R.N.O. “Bosco d’Alcamo”. La ristrutturazione del complesso lo renderà fruibile a pellegrini e figure religiose con la possibilità di pernottarvi in concomitanza di ritiri spirituali o incontri di preghiera, sia ai visitatori laici che si troveranno lì per seguire i sentieri che si snodano all’interno della riserva. Il santuario infatti, inserito all’interno di parte del castello, è la naturale conclusione, secondo i dettami della presente proposta, dei tre sentieri citati sopra: quello Archeologico (versante orientale) che si snoda tra i ruderi del borgo medievale, quello delle Orchidee (versante occidentale) che si insinua attraverso pini e cipressi e che permette di scorgere la presenza di svariate specie di orchidee e quello di San Nicola in cui il visitatore può inebriarsi di profumi ed aromi. Ad oggi tali sentieri appaiono slegati con il santuario posto sulla sommità della montagna; le attività progettuali prevedono che il santuario riprenda la sua posizione di centralità mediante alcuni interventi come la ristrutturazione ed il recupero del locale sottostante l’aula liturgica della chiesa che potrà essere utilizzato come sede di conferenze o proiezioni; con il consolidamento delle mura della fortificazione e del locale ipogeo al di sotto di esse, si potrà allestire una piccola mostra permanente in cui il visitatore potrà conoscere la storia che lega il Castello Ventimiglia con la chiesa e nel loro rapporto con il paesaggio circostante, nonché la leggenda del XVI secolo che racconta del ritrovamento dell’icona della Vergine all’interno delle mura difensive; la nuova pavimentazione del cortile insieme alla recinzione in pannelli di vetro trasparente renderanno fruibile lo spazio da adibire a punto panoramico nelle ore del giorno o come luogo da dove poter osservare le stelle durante la notte.  Tutti questi nuovi utilizzi del bene serviranno al perseguimento degli obiettivi dichiarati, ovvero quelli di far ricoprire all’intero complesso il ruolo da vero protagonista dal punto di vista paesaggistico e territoriale al fine di arricchire culturalmente e spiritualmente i visitatori. 

Descrizione delle opere e dei lavori richiesti per il recupero del bene oggetto di intervento 
L’intervento di restauro conservativo che si intende realizzare per il recupero del Santuario della Madonna dell’Alto di Alcamo è finalizzato innanzitutto alla messa in sicurezza delle mura perimetrali che si affacciano nel cortile e sul piazzale antistante, compresa la parte di muratura portante della parete Sud della Chiesa di secolare fattura, che volge in pessime condizioni, causando inoltre infiltrazioni d’acqua nella Chiesa. Inoltre urge il ripristino di tutto il corpo di fabbrica facente parte del complesso religioso nel rispetto degli elementi tipologici, formali e strutturali dell’organismo stesso con la messa in sicurezza anche di parti delle mura difensive del castello medievale, il rifacimento di tutte le coperture con attenzione particolare  alle impermeabilizzazione  e con la ristrutturazione di tutti i prospetti, con l’apertura alla fruizione pubblica dei locali ipogei in cui erano presenti le carceri e la cisterna sottostante la chiesa, con il rifacimento e l’adeguamento degli impianti tecnologici e con l’abbattimento delle barriere architettoniche, oltre all’inserimento di elementi accessori. L’intervento è finalizzato a potenziare e conservare i valori paesaggistici e del territorio di quest’area naturale protetta di cui la chiesa ed i resti del castello sono testimonianze storiche. Di seguito un elenco degli interventi suddivisi per aree:
Mura difensive medievali: La chiesa è stata costruita all’interno di ciò che è rimasto delle mura difensive prima del Monastero dei Benedettini, poi del castello; sono visibili nei prospetti ad ovest, a sud e all’interno del cortile e sono realizzate in pietrame informe con la tecnica della faccia vista. È prevista la messa in sicurezza di tale muratura storica con il trattamento della “faccia vista” (previa pulitura di tutta la vegetazione presente) mediante la rabboccatura e stilatura dei giunti con calce idraulica naturale; ove necessario verranno eseguite delle iniezioni di malta iperfluida naturale. La parte sommitale del maschio murario verrà intonacata per impedire le infiltrazioni d’acqua che agevolano la disgregazione della muratura stessa; in alcune parti all’interno del cortile sono presenti importanti mancanze causate dal crollo della muratura stessa con la conseguente compromissione della staticità strutturale; si è deciso di chiudere alcuni di tali varchi con pietrame di altra tipologia in modo da mostrare l’intervento e di consolidare e rinforzare le parti più danneggiate e precarie mediante un reticolato di diatoni in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza iniettati con geomalta iperfluida a base di pura calce idraulica naturale. È previsto anche un intervento di placcaggio diffuso con rete in fibra naturale di basalto e acciaio inox e geomalta naturale. La finalità nella metodologia del recupero scelto è incentrata sempre nel rispetto dei materiali e delle tecniche costruttive tipiche del periodo storico.
Prospetti: Per quanto riguarda i prospetti del corpo di fabbrica della chiesa e della sacrestia/canonica, si interverrà con la rimozione degli intonaci ammalorati ed il loro rifacimento con finitura tipo Livigni, utilizzando tonalità chiare in armonia con il paesaggio. Completerà il lavorola collocazione di una nuova zoccolatura in marmo travertino alta 60 cm circa. Il prospetto posto a sud che è in continuità con le antiche mura difensive del maniero, e che insiste in parte sul lato dell’aula liturgica, verrà ripulito dalla vegetazione, scrostato dalle parti distaccate, rasato con idonea malta e poi protetto con prospetto termico ed idrorepellente. Tutti gli infissi lignei esterni verranno ripristinati prevedendo la levigatura delle superfici ed idoneo strato di impregnante; tutti gli elementi metallici presenti, come le grate in ferro, verranno puliti, carteggiati e riverniciati con idonea pittura antiruggine. 
Coperture: Realizzate in c.a.,non presentano alcun tipo di impermeabilizzazione e coibentazione, inoltre la struttura che dovrebbe fungere da tetto per allontanare le acque meteoriche ha una pendenza quasi nulla che ne impedisce il corretto deflusso. Necessita, quindi, un intervento di smontaggio della esigua e inefficiente struttura attuale composta da travetti e tegole, impermeabilizzazione generale con coibentazione del solaio orizzontale mediante telo poliuretanico e strato di lana di roccia e la successiva realizzazione di un nuovo tetto di copertura composto da tavolato e travetti racchiusi all’interno dei muretti d’attico (rendendo la nuova copertura non visibile dall’esterno da nessun punto) con adeguate pendenze, la collocazione di uno strato impermeabilizzante, barriera al vapore, coibentazione e ricollocazione delle tegole presenti e precedentemente rimosse. Si prevede, inoltre, l’impermeabilizzazione e la coibentazione dell’unica copertura piana in corrispondenza della parte presbiteriale della chiesa. Completa l’intervento la rimozione e la sostituzione delle tegole, a protezione dei muretti perimetrali, con lastre di travertino fornite di gocciolatoio.
Cortile interno: il cortile è raggiungibile attraverso un cancello costituito da una grata posta sul prospetto occidentale del corpo di fabbrica attiguo la chiesa oppure dall’interno dei locali della canonica. Al suo interno si affacciano alcuni ambienti della canonica ed è possibile vedere la parte absidale della chiesa ed una consistente parte di mura difensive del castello. Si prevede una nuova pavimentazione in marmo di tutto il piazzale con idonee pendenze previa coibentazione e protezione da infiltrazioni dalle acque meteoriche del locale ipogeo sottostante. Lungo il fronte orientale e meridionale si prevede inoltre la rimozione della recinzione metallica sostituendola con un’altra alta 120 cm, costituita da montanti in acciaio inox e pannelli in vetro temperato trasparente attraverso cui poter godere del panorama circostante. 
Locale ipogeo sottostante il cortile: dal cortile è possibile accedere ad un locale ipogeo posto al di sotto dello spiazzo stesso. L’ingresso avviene mediante una scala con gradini in pietra squadrata larga 1,00 m. Una volta giunti in fondo, un portale con arco composto da blocchi in pietra squadrata immette nella stanza con copertura a volta. Tutte le pareti ed il soffitto sono in pietrame informe a faccia vista e nella parete ad est è presente una feritoia. La parete occidentale presenta un collasso di una piccola porzione di muratura. La pavimentazione è in terra battuta. L’intervento prevede la messa in sicurezza della porta di accesso dal cortile, ricostruendo un nuovo architrave in massello di marmo travertino e manutenendo la grata che chiude l’accesso. All’interno della camera ipogea si procederà con la pulitura degli elementi lapidei che costituiscono il varco di ingresso mediante idrosabbiatura, si metterà in sicurezza consolidando e rinforzando la muratura mediante un reticolato di diatoni in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza iniettati con geomalta iperfluida a base di pura calce idraulica naturale e ricostruendo la piccola parte crollata. Infine, si utilizzerà uno strato di finitura idrorepellente passato a pennello avente il compito di neutralizzare le infiltrazioni d’acqua e proteggere dall’umidità. È prevista, ai fini di rendere la visita sicura, la collocazione di un rivestimento flottante in lamiera piegata in acciaio corten sia sulla scala che in tutta la stanza ipogea, staccata sia dal pavimento che dalle pareti per non intaccarne la bellezza, corredata di luci LED nei bordi sottostanti in modo da ottenere un’illuminazione indiretta.
Chiesa (aula liturgica): L’interno della chiesa non necessita di particolari interventi, si provvederà soltanto alla pulitura e levigatura con mezzo meccanico della pavimentazione in marmo e alla manutenzione ordinaria delle pareti con risanamento e protezione dall’umidità di risalita con idonea pitturazione.
Cisterna posta sotto l’aula liturgica: Sotto l’aula liturgica si sviluppa un altro locale accessibile attraverso due botole poste sul pavimento dell’aula, tale ambiente fungeva da cisterna per la raccolta delle acque piovane. È costituita da un’unica stanza alta 5,70 m circa con pareti in pietrame informe a faccia vista ed arco in conci di pietra squadrata e soffitto a volta. L’intervento progettuale prevede il recupero di tale spazio costruendo una vasca per la raccolta delle acque meteoriche in cls armato adagiata sul pavimento esistente ed alta a circa 1,70 m. La platea superiore verrà pavimentata con mattoni in cotto e tutti i paramenti murari saranno ripristinati con trattamento di faccia vista mediante la rabboccatura e stilatura dei giunti. Verranno praticate poi due aperture (una porta di accesso ed una finestra) lungo la parete meridionale. L’ambiente, così risanato, diventerà fruibile da parte del pubblico; il raggiungimento delle nuove aperture avverrà mediante una gradonata di larghezza 1,00 m realizzata con basole di pietra locale adagiate sul terreno seguendone l’andamento orografico che si svilupperà lungo la parete esterna lato Sud. Completerà l’opera una ringhiera in legno.
Locali della canonica e sagrestia: verranno adeguatie resiaccessibili ai disabili abbattendo le barriere architettoniche e riconfigurati i servizi igienici con la realizzazione di un bagno per disabili. Per quanto riguarda lo smaltimento delle acque reflue, verrà predisposto un nuovo impianto composto da degrassatore, fossa Imhoff, pozzetti di ispezione (allocati nel cortile) e successiva subirrigazione con tubo forato nel terreno di pertinenza del complesso posto a sud a ridosso delle mura.

Livello di coinvolgimento del network locale delle organizzazioni culturali e le forme di partecipazione per la costruzione del progetto
Il bene in oggetto, ad oggi, come già descritto in precedenza, ha sempre assolto la funzione di santuario; i fedeli vi si recano per la maggior parte delle volte durante la festività dell’8 settembre e per qualche messa domenicale quando il tempo lo consente. Ma l’ente gestore del santuario, la Parrocchia Madonna del Riposo di Alcamo, vorrebbe dargli molta più importanza utilizzandolo come centro per numerosi ritiri spirituali, o per ospitare frati, per fare degli eventi o conferenze ed incontri di preghiera. Inoltre, data la sua particolare posizione nel territorio, è parte integrante della rete di edifici storici che sono presenti su monte Bonifato. L’intento è quindi anche quello di rendere fruibile il bene non solo da un punto di vista strettamente religioso ma anche di consentire al fruitore finale di poter visionare ad esempio la vecchia prigione facente parte dell’antico castello alla quale si ha accesso attraverso il cortile di proprietà della chiesa. Proprio a questo scopo è prevista la collocazione di una pavimentazione flottante in acciaio corten, staccata dalle pareti, sui gradini di accesso alla stanza ipogea e sulla terra battuta che fa da pavimento a quest’ultima al fine di renderla visitabile, non intaccando i luoghi originali ed illuminando il tutto con un sistema a LED molto discreto. Si è pensato, chiaramente, all’abbattimento, ove possibile, delle barriere architettoniche; verrà infatti ripavimentato il cortile in modo da renderne la superficie adatta allo scorrere delle carrozzine e verranno contestualmente eliminati piccoli gradini, sostituendoli con scivoli; verranno inoltre realizzati dei nuovi bagni per disabili e normodotati al piano terra dell’edificio destinato a canonica con ingresso diretto dal cortile. È intenzione quella di inserire il santuario nel circuito dei santuari Mariani di Sicilia, includendolo in vari percorsi già esistenti che portano i fedeli e i pellegrini tra i vari luoghi di culto siciliani. Uno tra i più prestigiosi itinerari presenti in Sicilia si trova proprio nella provincia di Trapani in cui lo stato Vaticano ha deciso di insignire con la “corona dei santuari Mariani” ben cinque santuari in onore della Vergine. Uno dei cinque è presente proprio ad Alcamo ed è quello della Madonna dei Miracoli; si intende lavorare per poter fare inserire anche il Santuario in oggetto tra questi prestigiosi luoghi di culto. Si vuole, inoltre, attivare una collaborazione con le scolaresche per portarle a conoscere le antiche radici di Alcamo ed il culto mariano dell’antico santuario posto sulla sommità del monte Bonifato; proprio con le scolaresche si possono organizzare lezioni all’aperto e laboratori didattici che possano, tra l’altro, introdurre i giovani studenti alle attività all’aperto usufruendo dei sentieri presenti sul Monte Bonifato che conducono al Santuario.

Connessioni del bene con altri attrattori culturali presenti nel territorio circostante
Grazie alla sua posizione di centralità, basterà integrare il sistema santuario-complesso del Castello dei Ventimiglia con i numerosi altri attrattori culturali presenti nel territorio.  Il territorio di Alcamo, che ha un ruolo di centralità all’interno del golfo di Castellammare, è ampiamente solcato da numerosi itinerari già attivi che si intrecciano tra loro; fanno parte di questo sistema numerosi attrattori culturali di grande rilevanza come l’area archeologica di Segesta, le Terme Segestane, Castellammare del Golfo, la cuba delle rose ed il Castello di Calatubo, solo per citarne alcuni. A questi si sommano itinerari enogastronomici come “le strade del vino Alcamo DOC” che attraversa i vigneti della zona di Alcamo e Camporeale, perfettamente visibili peraltro dal cortile del complesso. Ancora il sistema del mare a della spiagge passando per Alcamo Marina fino all’antico borgo e tonnara di Scopello.  Tutte queste emergenze distano soltanto pochi chilometri dalla vetta del monte Bonifato, sarà quindi possibile accrescere l’interconnessione di tali emergenze architettoniche. Uno studio è già stato fatto in merito dal “Creative LAB” che propone un percorso che tocca il sistema difensivo dell’epoca. Una volta saliti in cima, infatti, ci si rende immediatamente conto mediante l’ampia vista che domina tutto il golfo che il territorio veniva protetto e controllato attraverso sistemi di avvistamento e di intervisibilità che si diramavano dalla costa all’entroterra. Basti pensare al castello ed alle torri di avvistamento poste lungo la costa, che da Castellammare del Golfo si sviluppavano verso occidente e che intrecciavano i loro sguardi con il sistema di incastellamento dell’entroterra tra cui il Castello dei Ventimiglia sul Monte Bonifato e quello di Calatubo nei territori agricoli alcamesi.  

Sostenibilità ambientale dell’intervento
Gli interventi previsti sul bene sono tutti incentrati sul miglioramento dell’impatto ambientale che questo ha sul territorio.  La rifunzionalizzazione dell’antica cisterna posta al di sotto dell’aula liturgica comprenderà non solo l’accesso da parte del pubblico al vano in questione, ma vista la notevole altezza del vano stesso e la mancanza della pavimentazione, si è pensato di realizzare una vasca che funga da nuovo pavimento per la raccolta delle acque meteoriche presenti in copertura e sul piazzale che fino ad oggi venivano disperse nel terreno circostante. Così facendo tali acque verranno reimpiegate nell’impianto di scarico dei nuovi bagni previsti a servizio dei fruitori consentendo un notevole risparmio idrico. Inoltre tutti gli interventi di consolidamento e di rinforzo strutturale delle murature (meglio descritti nella sezione “descrizione delle opere e dei lavori richiesti per il recupero del bene oggetto di intervento”) verranno eseguiti con materiali e tecniche di nuova concezione “green” che impiegano materiali naturali come geomalte a base di pura calce idraulica naturale o l’uso di innovative matrici minerali o nuovi tessuti unidirezionali in fibra di acciaio galvanizzato ad altissima resistenza che garantiranno, oltre che la perfetta riuscita dell’intervento, anche il più moderno approccio in termini di restauro mediante tecnologie ecocompatibili.